Importanti studi medici sono stati condotti in questi anni nell’ambito delle patologie riguardanti la sfera della cronica autoimmune. Tra i maggiori luminari in merito vi è il professore Alfonso Oriente, docente di reumatologia all’università Federico II di Napoli
Partiamo dal “Lupus Eritematoso Sistemico”: quali sono i sintomi di tale malattia e quali le problematiche che si scatenano nell’organismo?
Il Lupus Eritematoso Sistemico”: detto anche “the great imitator”, può presentarsi sotto numerosissime forme. Abbiamo addirittura 18 tra organi e apparati che possono essere colpiti dal lupus. In genere può essere caratterizzato esclusivamente da una febbricola ancora dalla comparsa in manifestazione cutanea o di altri organi. Ma sono perlopiù le manifestazioni cutanee quelle che colpiscono il paziente lo inducono a una valutazione della autoimmunità.
Perché ne sono maggiormente affette le donne?
Perché le donne hanno la necessità di conferire la difesa immunitaria alla propria progenie e quindi fondamentalmente difenderle da quella che è una delle prime cause di morte del neonato che sono le infezioni opportunistiche. Quindi la donna deve produrre più anticorpi deve avere delle difese immunitarie molto più potenti da conferire al neonato ecco perché queste patologie tendono ad insorgere in età fertile e ovviamente una maggiore immunità significa una maggiore rischio di patologie autoimmuni quindi una malattia
Una malattia che colpisce la cute e crea anche disagi estetici fisiologici…
Certo questo è legato anche al fatto che l’esposizione raggi ultra violetti in questi pazienti è in grado di attivare e stimolare i meccanismi patogenetici. Questo significa in sostanza che noi a queste giovani donne purtroppo, perché parliamo di età fertile, dobbiamo chiedere di evitare l’esposizione giusta raggi ulta-violetti soprattutto di tipo b quindi chiediamo di non esporsi al sole. Chiediamo loro di evitare qualsiasi tipo di esposizione a questo tipo di raggi perché sono in grado proprio di riattivare la patologia così come d’ altronde succede ad esempio in gravidanza o nelle fasi iniziali della gravidanza. Ma ancora in seguito a simulazione con estrogeni quindi la pillola anticoncezionale
Esistono interventi mirati per la risoluzione del morbo o almeno un contenimento?
Stiamo vivendo l’alba di un giorno nuovo in reumatologia per quanto riguarda il lupus abbiamo finalmente ottenuto la seconda registrazione di un farmaco altamente specifico. Per il lupus saranno disponibile tra pochi giorni farmaci biotecnologici, e io con il mio gruppo siamo i primi prescrittori di questi farmaci biotecnologici in Italia meridionale. Questo è un dato a cui tengo molto perché abbiamo molta attenzione a questi pazienti.
Quali invece le sintomatologie della sindrome di Sjögren primaria? Quali gli organi che possono essere coinvolti?
La sindrome di Sjögren primaria è caratterizzata da secchezza delle fauci, secchezza degli occhi e ipertrofia delle parotidi segue molto spesso ovviamente in questi pazienti anche una interstiziopatia polmonare o ancora vediamo di frequente la porpora sulle gambe, sulla addome e ancora artrite. Si tratta di una patologia anche questa autoimmune molto spesso associata al lupus sostanza ed è una patologia che purtroppo presenta un incidenza molto elevata di linfomi non hodgkin di tipo b abbiamo una incidenza 40 volte superiore rispetto alla popolazione normale. Quindi l’attenzione non va data solo alla patologia ma anche a ciò che può evolvere dalla patologia certo quali possono essere più coinvolti. Soprattutto ghiandole salivari esocrine,lacrimali parotide ghiandole apparato genitale , secchezza vaginale
Con la menopausa si teme l’arrivo di una fase di indebolimento organico. Esistono delle precauzioni da adottare per poter scongiurare poi anche eventuali fratture e complicazioni?
Il 50% delle donne dopo il cinquant’anni in menopausa farà una frattura da osteoporosi e il 25% di queste donne morirà entro un anno dopo una frattura d’anca che colpisce il 50% di queste donne e abbiamo che la frattura della colonna vertebrale aumenta del 25% il rischio di mortalità. In queste donne quindi non abbiamo a che fare una patologia che dobbiamo intendere soprattutto con la patologia estremamente rischiosa dobbiamo innanzitutto prendere consapevolezza che i farmaci che realtà sono dei farmaci utili, si consiglia poi la vitamina D e l’esercizio fisico. Oggi abbiamo anche qui dei farmaci biologici che funzionano in un modo straordinario possiamo dire che se ora una donna è in terapia con questi farmaci il rischio di frattura soprattutto della frattura vertebrale e si riduce considerevolmente