La medicina rigenerativa con le sue nuove tecniche diventa sempre più predominante nella realtà scientifica e ci viene in soccorso per la rigenerazione dei tessuti, per le cellule e gli organi. Decliniamo tutto questo nell’estetica con il Dottor Sergio Marlino, chirurgo e medico estetico.
Iniziamo dal principio: in cosa consiste la medicina rigenerativa nel suo settore?
Con la medicina rigenerativa cerchiamo di andare un po’ a prevenire quella che sono le cause di un invecchiamento precoce. Innanzitutto c’è da specificare che parliamo di trattamenti che non alterano il nostro aspetto, sono processi che lavorano nel medio- lungo termine e servono a ripristinare tutte le sostanze, le fondamenta della nostra pelle che riguardano viso e corpo. Con il segno del tempo e dell’età molte sostanze che ci consentono tonicità e elasticità dei tessuti vanno persi. Tali tecniche sono a lento rilascio così da stimolare le nostre cellule affinché ricreino nuovo vigore ai tessuti.
Nell’ambito dell’Anti-age funzionano davvero i trattamenti che consentono di riparare i tessuti danneggiati o ci sono dei limiti? Se sì, in che termini?
Parliamo di trattamenti che vanno proprio a stimolare le cellule apportando nuovi fattori di crescita , come cellule staminali. Nel Lipofilling sono da considerare iniezioni di grasso che viene lavorato e introdotto nelle parti interessate per migliorare la qualità dei tessuti. Solitamente si preleva una quantità da una zona cosiddetta “donatrice” (normalmente interno coscia o fianchi), questa verrà lavorata, micronizzata tale da poter essere filtrato. Ovviamente per mano di specialisti, si andrà a introdurre nelle zone solcali o del volto o di altre zone segnate dal tempo per ottenere un ripristino del derma quindi il miglioramento del tessuto cutaneo è evidente.
Tra le tante novità c’è anche quella che riguarda in particolare il tessuto superficiale. Stiamo parlando della tecnica del “Nanofat”: di cosa si tratta e a chi si rivolge?
È un particolare lipofilling dove il grasso viene completamente liquefatto quindi viene trasformato fino ad ottenere un fluido che passa anche attraverso degli aghi, sempre da iniettare a livello del derma. Non c’è una età specifica di riferimento considerando che l’età biologica non corrisponde a quella anagrafica. È da sottolineare che parliamo di miglioramento del derma e non di una trasformazione. Questi trattamenti si inseriscono in un ambito di benessere a 360° dove gioca un ruolo determinante lo stile di vita: le ore del sonno, il mangiare bene. La medicina estetica non può essere una scorciatoia, se guardiamo al benessere c’è sempre da osservare la salute in toto.
Parliamo di acido polilattico: quando farne uso e in quali zone del viso e del corpo va iniettato? Quali sono i vantaggi rispetto alle altre metodologie?
Rientra sempre tra i prodotti stimolante, perché è una sostanza che va a stimolare i fibroblasti affinché venga prodotto del collagene rigenerativo e quindi questo fa sì che ci sia un miglioramento della dello spessore dermico. E’ un metodo che lavora nel tempo quindi non un effetto immediato, ma è un trattamento che viene effettuato anche dagli uomini per un risultato estremamente naturale. L’acido polilattico va appunto a prevenire l’invecchiamento non è invasivo. L’importante ad ogni grado di intervento estetico è rivolgersi agli specialisti, perché la salute nella bellezza sono elementi strettamente connessi.