La psoriasi è una patologia che comprende diverse sfumature ed è sempre più diffusa negli ultimi tempi. Una malattia della pelle che condiziona non solo la salute del corpo, ma che influenza proprio la qualità della vita dei soggetti che ne sono affetti. Che cosa accade e come reagisce il nostro corpo a questa infiammazione? Ci spiega tutto il Dottor Riccardo Acri, specialista in Dermatologia e Venereologia, Dirigente e Ricercatore del polo Dermatologico dell’istituto Neuromed e della Clinica Mediterranea
Facciamo luce sulle caratteristiche proprie di questa patologia: come si manifesta e soprattutto quali sono i campanelli d’allarme?
È una malattia molto estesa e in diverse fasce di età, dal 2,5% al 5% della popolazione ne soffre, c’è da dire che è una patologia sottostimata perché i primi segni certi sono confusi con la pelle secca. È una malattia che cova latente, sta dentro e può essere poi espressa nel corso del tempo. E una condizione infiammatoria cronica a carattere recidivante che può colpire qualsiasi persona predisposta geneticamente. C’è familiarità, ovvio che a condizionare sono anche fattori ambientali.
Perché si parla di malattia multidisciplinare?
Perché parliamo di una malattia che interessa il reumatologo, in quanto coinvolge alcune volte le articolazioni, ma può coinvolgere anche il gastroenterologo perché va a ledere le funzionalità intestinali. È una situazione infiammatoria che va a disturbare un equilibrio a livello dello strato basale dell’epidermide, producendo così continuamente cheratina e formando queste chiazze in superficie.
Perché può essere una patologia invalidante anche psicologicamente?
Immaginate quando queste chiazze ricoprono un po’ tutta la superficie corporea, quanto disturbo può creare nella persona? Esistono diverse fasi anche più latenti, con annessi momenti di ricadute maggiormente visibili. La capacità dello specialista sarà gestire le fasi altalenanti e accompagnare il paziente ad una qualità di vita migliore in tutto l’arco della vita.
Qual è il ruolo degli specialisti nell’ambito della corretta divulgazione d’informazioni per evitare poi dei danni gravi alla salute?
Fare prevenzione in primis, avere un approccio empatico con chi manifesta un problema personale oltre che una patologia. In secondo luogo si passa alla valutazione della patologia e usare farmaci mirati e poter governare e gestire la psoriasi per garantire una qualità di vita del paziente dignitosa in tutte le varie fasi della sua evoluzione.