“La dieta degli ormoni” è l’ultima opera di Annamaria Colao, Presidente della Società Italiana di Endocrinologia, titolare della cattedra UNESCO in Educazione alla Salute e allo Sviluppo Sostenibile, nonché Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Endocrinologia, diabetologia e andrologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II.
Dottoressa perché questo titolo?
Gli ormoni sono i nostri mediatori di equilibrio di benessere. Ogni volta che mangiamo facciamo originare la secrezione di alcuni ormoni. Forse il più noto a tutti è l’insulina, che si eleva nell’organismo quando mangiamo degli zuccheri, ma è vero per tutti gli ormoni che cambiano a seconda di quanto abbiamo dormito o di quanto esercizio fisico facciamo. In questo libro cerco di spiegare fondamentalmente cosa accade nel nostro organismo e perché per alcuni è così facile prendere peso ed è così difficile perderlo. La dieta viene generalmente interpretata come una rinuncia continua a mangiare quello che ci piace, ma ciò non è vero: sono gli ormoni che ci inducono a pensare che un determinato cibo è necessario. Questo non corrisponde alla biologia. Ecco perché sto cercando un po’ di fare educazione, di spiegare in modo semplice cosa accade e come funziona il meccanismo del controllo della fame e perché la sazietà si raggiunge così difficilmente. Quando diciamo che un metabolismo è veloce o lento, in realtà stiamo dicendo che alcuni ormoni che si dovrebbero attivare per permetterci una spesa energetica maggiore sono un po’ più spenti, sono un po’ rallentati sia perché ne produciamo di meno sia perché abbiamo molecole che sono state ereditate che fanno sì che il nostro sistema funzioni più lentamente. E’ indubbio che ci sono delle persone che sono rotondette dai primi anni di vita e si mantengano sempre con un peso eccessivo e questo non è colpa loro, ma la macchina è stata costruita così.
Quindi, in che modo il suo libro può consentire di perdere peso in maniera anche salutare, rapida e duratura?
Tutti gli schemi che sono presenti nel libro ovviamente hanno una dimostrazione scientifica. In qualche modo cercano di riequilibrare alcuni assi ormonali che potrebbero non essere perfettamente sintonizzati. Quindi non è un libro che dà la dieta a tutti in modo personalizzato perché questo non sarebbe possibile, ma cerca un po’ di far comprendere qual è la condizione in cui la persona che legge si trova per aiutarlo a scegliere il regime più giusto e gli alimenti che sono più congeniali a quella determinata persona. Dovremmo tutti cercare di mantenere il peso dei nostri 25-30 anni. Quando ci accorgiamo che cominciamo ad aumentare di peso, dobbiamo cominciare a cambiare un po’ lo stile della nostra alimentazione ed aumentare il dispendio energetico con un esercizio fisico maggiore. Quindi non è che solo con la rinuncia a determinati cibi noi raggiungiamo l’obiettivo, non dobbiamo dimenticarci che il nostro corpo è una macchina in estensione. Per questo ci dobbiamo muovere. Diciamo che il peso è una nostra bussola e che se riusciamo a mantenerci su un peso costante vuol dire che il nostro organismo e in equilibrio: quando cominciamo a notare un aumento del peso, come nel caso delle donne dopo la menopausa, bisogna immediatamente modificarsi.
In che modo anche lo stress può essere negativamente sul nostro metabolismo?
Tra i pilastri per uno stile di vita sano, oltre all’alimentazione e all’esercizio fisico, io metto sempre l’astensione dai tossici e tra i tossici metto anche le persone. Esse a volte possono indurre delle reazioni di stress cronico che si accompagnano obiettivamente a un’infiammazione cronica, l’aumento di peso dato dalla pressione arteriosa, uno stato perenne di ansia di angoscia che peggiora lo stato di salute. Tra l’altro, c’è un gruppo di ormoni che si collega al surrene ed al cortisolo in particolare che fa aumentare il peso, cioè trasforma il nostro muscolo in grasso. Dobbiamo provare a trovare degli angolini tutti per noi, dei momenti in cui la nostra psiche si calma e si rasserena per garantire un miglior funzionamento degli ormoni e anche un una perdita di questo grasso che deriva dallo stress cronico.