L’ultima arma contro l’insufficienza venosa: la scleromousse

L’insufficienza venosa colpisce sempre più persone e soprattutto sempre di più i giovani. Le cause sono diverse così come le novità in termini di trattamento di questa patologia. Tra queste ce n’è una molto particolare, la scleromousse, tecnica innovativa e disponibile per tutte le fasce d’età. Abbiamo analizzato tutti i segreti di questo trattamento in compagnia del dottor Giovanni Giordano, specialista in chirurgia generale, perfezionato in chirurgia vascolare e flebologia

Dottore, parliamo di insufficienza venosa. Da cosa dipende essenzialmente?

L’insufficienza venosa ha alla base sicuramente una componente genetica, per cui c’è un’ereditarietà nella patologia, ed in più parliamo di un disturbo che risponde agli stimoli ambientali, quindi uno stile di vita scorretto favorisce l’insorgenza ed il peggioramento dell’insufficienza venosa. L’esempio più lampante è quello del paziente obeso che tende a sviluppare più facilmente le varici. Stesso discorso vale per chi conduce una vita sedentaria o per chi ha problemi posturali, o ancora per chi fa lavori fisici altamente usuranti. Tra chi è predisposto e chi invece non lo è, spesso è l’aspetto ambientale ad avere il sopravvento.



Tra le grandi novità in termini di trattamento abbiamo la scleromousse, di cosa si tratta?

La scleromousse non è una tecnica recente perché si basa sul classico concetto della scleroterapia: lì dove un vaso viene danneggiato con una sostanza irritante, lo sclerosante, risponde facendo una fibrosi. L’evoluzione della scleromousse è stata quella di rendere schiumoso il composto miscelandolo con gas biocompatibili . Esso, una volta all’interno della vena , lo riempie con una quantità di farmaco relativamente modesta riuscendo ad occludere qualsiasi tipo di vaso. Ovviamente ci sono dei criteri di inclusione ed esclusione per poter aderire alla tecnica, ma essenzialmente è applicabile a tutti i pazienti a meno di problemi allergici nei confronti dello sclerosante.

Quanto dura una seduta di scleromousse?

Mediamente un intervento dura circa 30 minuti e comprende la fase di pianificazione iniziale, la preparazione del paziente, l’ecodoppler e anche l’iniezione del farmaco che è immediata. Ci sono varie tecniche per quanto riguarda quest’ultima fase, io personalmente faccio una puntata diretta sul vaso con tecnica ecoguidata, quindi è l’ecografo che ci consente di visionare bene il vaso da voler trattare e con l’ago lo si va a pungere direttamente. 



Quali sono i vantaggi di questo trattamento rispetto a quelli tradizionali?

Il primo vantaggio è che non c’è alcun bisogno di anestesia ed inoltre parliamo di un trattamento che può essere svolto ambulatorialmente. Il paziente così dopo un intervento che come dicevo ha una durata media di 30 minuti può tornare a casa e ad una vita normale, potendo riprendere sia il lavoro che lo sport. Inoltre, considerando che l’insufficienza venosa è una patologia che colpisce sempre più i giovani, la scleromousse rappresenta una soluzione meno demolitiva rispetto all’intervento chirurgico perché non lascia cicatrici nel tempo. La scleromousse è cosi la tecnica più facilmente riproducibile senza effetti collaterali sul paziente. Detto ciò non esistono solo i vantaggi e non esiste un trattamento migliore degli altri, ogni paziente merita il trattamento più adatto alla propria necessità. Per questo motivo resta fondamentale un buon rapporto medico paziente , una buona visita specialistica ed un atteggiamento chiaro ed onesto del medico per evitare che il paziente rincorra false speranze o risultati irreali.

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