Quello del tumore del colon-retto rappresenta ad oggi una delle patologie più impattanti sulla popolazione mondiale sopra i 40 anni di età. I fattori di rischio sono diversi così come le terapie che permettono oggi di trattare con maggiore precisione e minor invasività questo tipo di neoplasia. Abbiamo analizzato la patologia a 360 gradi in compagnia del dottor Domenico de Vito, responsabile UOC Chirurgia Generale e Oncologica Clinica Sanatrix di Napoli
Quella del tumore del colon è una malattia di grande impatto sociale; perché è tanto diffuso e quali sono i fattori di rischio?
Il tumore del colon-retto colpisce il tratto terminale dell’apparato digerente. Esso si forma nella parete interna dell’intestino crasso a partire da polipi intestinali benigni visibili mediante la colonscopia, che impiegano in media circa 10 anni per trasformarsi in una lesione cancerosa maligna. I fattori di rischio noti per il tumore del colon-retto sono legati alla dieta, ai geni e ad altre cause di tipo non ereditario. Per esempio, molti studi hanno dimostrato che una dieta ad alto contenuto di grassi e proteine animali e povera di fibre è associata a un aumento dei tumori intestinali. Viceversa, diete ricche di fibre, caratterizzate da un alto consumo di frutta e vegetali, sembrano avere un ruolo protettivo. Ma nel determinare il rischio di ammalarsi di tumore del colon-retto sono importanti anche l’età (l’incidenza è superiore nelle persone anziane), il fumo, la sedentarietà, le malattie infiammatorie croniche intestinali
Per sconfiggere il tumore è importante fare la diagnosi quanto prima, ma ci sono campanelli di allarme?
In genere il cancro del colon-retto è asintomatico nelle sue fasi iniziali. I sintomi che devono indurre a rivolgersi al medico specialista sono: perdita di sangue dal retto o la presenza di sangue sulla carta igienica dopo l’evacuazione, presenza di diarrea protratta nel tempo o stipsi (stitichezza) progressivamente ingravescente, modifiche nella consistenza e nella forma delle feci, dolore addominale, anemia da carenza di ferro riscontrata a seguito di esami ematici di routine.
Quando bisognerebbe fare la colonscopia?
Dai 50 anni in poi una colonscopia andrebbe sempre effettuata, anche in buona salute, in quanto essa rappresenta una ottima prevenzione al cancro colo-rettale, nettamente superiore per sensibilità e specificità al sangue occulto fecale. Se la colonscopia è stata eseguita correttamente e non ha evidenziato lesioni, andrebbe poi ripetuta ogni 5 anni, massimo 10 anni fino a 75 anni. Mentre in caso di familiarità la colonscopia andrebbe eseguita già dopo i 40 anni.
Quali sono le cure? Come va trattato il tumore?
Il trattamento del tumore del colon-retto dipende da diversi fattori tra cui la sede, la stadiazione, la presenza o meno di metastasi. La terapia può prevedere il trattamento chirurgico, che rappresenta il primo step terapeutico nella maggior parte dei casi di cancro colorettale; la chemioterapia e/o immunoterapia, che hanno un ruolo fondamentale nel prevenire le recidive post-chirurgiche, nel trattamento della malattia avanzata metastatica e, in casi selezionati in associazione alla radioterapia, a ridurre le dimensioni della neoplasia prima dell’intervento chirurgico. In clinica Sanatrix questi interventi vengono approcciati in oltre il 90% dei casi con avanzate tecniche mininvasive (chirurgia laparoscopia, chirurgia endoscopica e chirurgia transanale). Tra i vari vantaggi, la laparoscopia permette un percorso post operatorio più agevole e veloce, molto meno doloroso e con minori complicanze legate all’infezione della ferita.
In ultima analisi, è possibile prevenire la malattia e che ruolo può giocare una diagnosi precoce?
Se diagnosticata nella fase precancerosa grazie agli esami di screening e di diagnosi precoce, è possibile ridurre l’incidenza della malattia in fase avanzata o metastatica, la principale causa di morte per questa neoplasia. Inoltre, molti interventi negli stili di vita possono portare a ridurre il rischio di sviluppare il cancro al colon-retto. Attività fisica, riduzione del peso corporeo, abolizione di fumo e diminuzione dell’alcol sono tutte strategie utili per non sviluppare il tumore del colon-retto.