Tra le eccellenze della nostra sanità vi è sicuramente quella rappresentata dal lavoro e dalla ricerca del Professor Domenico Salvatore, Ordinario di Endocrinologia dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, luminare a capo di un centro d’eccellenza nello studio e nell’utilizzo dei nuovi farmaci a bersaglio molecolare, utilizzati anche nel cancro tiroideo avanzato.
Dottore a che punto siamo con la ricerca per sconfiggere il tumore alla tiroide?
Si tratta di uno dei tumori più frequenti, dovuto anche al fatto che da parte medica questo male viene ricercato con maggiore attenzione e con macchine sempre più sensibili, per esempio l’ecografia tiroidea.
Grazie a questo lavoro, spesso siamo in grado di fare una diagnosi in maniera precoce e monitorare anche l’ accrescersi di eventuali masse tumorali, in che modo agire tempestivamente. Quando il nodulo è piccolo, parliamo di cinque 10 15 mm, il paziente non si accorge di averlo,mentre quando cresce e supera i 2 cm 2,5 cm si può vedere la comparsa di una piccola pallina nel collo. Ma anche in questi casi la diagnosi la si fa con l’ecografia. C’è da dire che una piccolissima parte dei noduli della tiroide sono poi dei tumori. Quindi non bisogna allarmare la popolazione che scopre casualmente di avere un nodulo alla tiroide in quanto per nove casi su dieci si tratterà di un nodulo benigno e quindi non di un massa di cui non bisogna intervenire.
Per quanto riguarda la prevenzione si può fare moltissimo attraverso l’uso del sale iodato. Per legge dello Stato nel sale, che comunemente compriamo nei supermercati, c’è già lo iodio e dobbiamo essere sicuri di acquistare le confezioni giuste in modo tale da fare già con un semplice gesto una cosa importantissima per la nostra salute.
Insieme a un gruppo di studiosi, lei è in prima linea per la sperimentazione anche di un farmaco selettivo per la cura della tiroide. In quale direzione si sta procedendo in merito?
Si tratta di farmaci sempre più efficaci e più precisi. Basati sul singolo paziente e non sulla malattia e questo un vero e proprio cambiamento epocale nella medicina.
Noi alla Federico II da anni siamo dei centri sperimentatori per farmaci in trial clinici. Si tratta di farmaci che non sono ancora dispensati dal Sistema Sanitario Nazionale, ma che vengono appunto testati in studi clinici. Quando gli studi intrapresi danno esito positivo, questi farmaci vengono quanto prima messi in commercio. Nel caso di questi farmaci selettivi di tratta di cure specifiche ed adatte ad una particolare mutazione del tumore del un paziente. Questi farmaci sono assolutamente molto efficaci con minimi effetti collaterali e quindi a grande beneficio per il paziente.
Per i prossimi anni quali saranno le prospettive future di cura e di guarigione?
Partiamo da un dato iniziale: il 90% dei pazienti guarisce. Per i pazienti che hanno una malattia più avanzata sicuramente stiamo facendo dei grossi passi avanti per cronicizzare la malattia e stiamo cercando di cronicizzarla garantendo al paziente una buona qualità di vita. Le sfide del futuro sono quelle di cercare sempre di più di fare una terapia che sia ben sopportata dal paziente e che dia grandi benefici nel rallentare la crescita del tumore. A tal proposito è nato il portale “La clinica della tiroide”. Si tratta di un servizio offerto ai cittadini dall’azienda ospedaliera Federico II. Basta semplicemente scrivere www.clinicadella tiroide.it ed attraverso questo portale si può scrivere un messaggio che verrà letto da un gruppo di medici. Tra i componenti dello staff di questa clinica vi sono: l’endocrinologo, il chirurgo, l’oncologo il cito patologo, insomma, tutte persone altamente specializzate nelle patologie tiroidee. Noi tutti abbiamo preso un impegno nei confronti di cittadini: risponderemo massimo in tre giorni alle loro richieste eventualmente inquadrandole in un percorso assistenziale diagnostico, ovviamente del sistema pubblico attraverso l’Ospedale.