Pubblicatour arriva a Napoli: focus sulle nuove tecnologie in campo sanitario

Grande successo per “Pubblica Tour”, la prima docu-serie italiana dedicata alla comunicazione e informazione pubblica digitale che ha fatto tappa a Napoli. Un’occasione per affrontare temi importanti come il ruolo e il futuro del metaverso e dei social network. In prima linea per questo appuntamento campano la Dottoressa Maria Triassi Docente Ordinario di Igiene e Vicedirettore del CIRMIS (Centro Interdipartimentale di Ricerca in Management Sanitario e Innovazione in Sanità dell’Università Federico II di Napoli), ed il Dottor Pasquale Arpaia, Docente Ordinario di Misure e Direttore del CIRMIS

 

TRIASSI: L’appuntamento si è svolto lo scorso 9 maggio presso l’Aula Magna “Gaetano Salvatore”. Un’occasione per avvicinarsi all’uso dell’intelligenza artificiale in sanità. Quali gli orientamenti del prossimo futuro alla luce delle recenti strategie?

Col tempo avremo a che fare con ausili tecnologici soprattutto per quanto riguarda le attività complesse come la chirurgia, la chirurgia robotica, ma anche l’attività formativa. Anche i corsi di laurea dovranno ad adeguarsi all’utilizzo di queste nuove tecnologie che potranno consentire agli studenti di esercitarsi anche su una realtà virtuale, su manichini e su simulazione. Cambia la medicina, cambia la formazione. E’ chiaro che tutto questo si collega anche all’investimento sulla tele-medicina che consentirà non di sostituire il medico o il professionista della sanità, ma di garantire un ausilio in più. Parliamo per esempio di casi come la misurazione della pressione senza che il paziente possa recarsi nello studio del medico o la misurazione di una glicemia in automatico. Quindi le tecnologie non dovranno essere sostitutive, ma complementari all’azione del medico dell’infermiere e degli altri professionisti”.

ARPAIA: Attraverso questi strumenti, possiamo sperare nel miglioramento della qualità e della personalizzazione dell’assistenza in ambito medico e sanitario?

Si tratta di nuove penne, di nuovi strumenti che devono facilitare il lavoro nella direzione della centralità del paziente in medicina e di una personalizzazione del rapporto. Il medico resta, comunque, sempre il principale responsabile ed operatore”.

TRIASSI: Durante la tavola rotonda “L’intelligenza artificiale e il suo utilizzo nel mondo della sanità e della salute”, avete avuto modo di confrontarvi circa i vantaggi e i limiti dell’I.A. nell’ambito della salute pubblica. Nell’ottica di questa rivoluzione, quale sarà domani il ruolo degli specialisti?

Il ruolo degli specialisti sarà quello di governare le tecnologie e non subirle passivamente. Governare le tecnologie significa farsi aiutare dalla tecnologia per rendere di più. Probabilmente si accorceranno i tempi degli interventi chirurgici e si potranno ottimizzare i tempi, ma non solo. Per esempio, anche rispetto alla possibilità di governare da un punto di vista della formazione l’attività chirurgica e l’attività specialistica, si potranno trasmettere a distanza determinati interventi chirurgici che possono fare scuola. Questa è una sperimentazione che al Policlinico Federico II abbiamo già iniziato con il professore Corcione, ma ci sono anche dei limiti. Il PNRR investe sull’innovazione tecnologica, ma per esempio ci dice quando una tecnologia è obsoleta? Questo sarà un problema. E queste tecnologie obsolete dove vanno smaltite per non creare impatto ambientale? E poi c’è l’aspetto su cui personalmente insisto molto, ovvero la terapia a distanza. Il contatto a distanza non deve assolutamente essere illusione dell’utente che ha bisogno del contatto umano”.

ARPAIA: In che modo l’aggiornamento tecnologico e professionale devono convivere? Come cambierà l’approccio da parte del comparto medico verso gli ammalati e come migliorerà la qualità di vita dei pazienti?

Dobbiamo cercare di usare queste tecnologie al meglio per migliorare il rapporto paziente-medico e non certo sostituirlo. Queste tecnologie attualmente stanno avendo un’eccessiva pubblicità e questo comporta anche il timore degli operatori. Per tale motivo, necessitiamo di un’informazione corretta, tranquilla, che non sia scandalistica ma che illustri gli effettivi vantaggi e che metta in guardia contro i possibili errori. Quindi una informazione tranquilla, serena che faccia crescere anche la persona accanto al professionista”.

Potrebbe interessarti anche...

Ultimi Articoli Inseriti