Sviluppo dei più piccoli, ogni movimento conta

Sport e salute è un binomio inscindibile soprattutto quando parliamo di prevenzione in uno dei campi più delicati della medicina che ha un ruolo cruciale nello sviluppo dei più piccoli, quello dell’odontoiatria. Negli ultimi anni questo binomio anche a causa della pandemia è sempre più debole, i ragazzi fanno meno sport e sono sempre meno gli adolescenti che possono permettersi le cure odontoiatriche. Abbiamo cercato dunque di fare un quadro della situazione in compagnia di un grande esperto di questo tema, il dottor Franco Di Stasio, Presidente della Società Italiana di Odontostomatologia dello sport.

Dottore, sport e prevenzione è un binomio inscindibile che però con la pandemia è venuto meno. Perché è così importante questo rapporto per i più piccoli e che effetti ha provocato la pandemia sul loro sviluppo?

Perché l’odontoiatria gioca un ruolo a dir poco fondamentale nello sviluppo di tutti i pazienti, soprattutto dei giovani. Le malocclusioni hanno un peso enorme per quanto riguarda la crescita del paziente, così come la respirazione e la vista. Purtroppo la pandemia ha messo in secondo piano sia lo sport sia l’accesso alle terapie dei più piccoli provocando effetti terribili sulla loro crescita. Un esempio è quello del ritardo delle fasi di masticazione, elemento che ha un forte impatto sullo sviluppo morfogenetico delle persone. Oggi infatti i denti sono tutti molto grandi ma le arcate sono sempre più piccole: questo perché oggi, rispetto ai miei tempi, si prediligono cibi morbidi che spesso non vanno nemmeno masticati. Questo è sicuramente un vantaggio in termini pubblicitari ma ha un effetto assolutamente negativo sul corretto sviluppo della masticazione e di conseguenza sulla morfogenesi dei più piccoli. Tra l’altro secondo delle recenti scoperte una buona masticazione ha un’importanza fondamentale anche sull’apparato cognitivo in età anziana. Quindi aiutare un bambino ad uno sviluppo sano ed armonico contribuirà a crescere un adulto sano e ad un anziano altrettanto in salute.

Insomma, la situazione è ancora più complessa se associamo il calo delle attività sportive a quello delle cure odontoiatriche…

Esatto, oggi purtroppo abbiamo davvero una quantità enorme di ragazzini non curati a dovere o peggio ancora che non vengono portati dal dentista. C’è inoltre sempre più una stretta correlazione tra la scolarizzazione e lo sport: le classi più agiate oggi sono quelle che si curano di più, mentre i figli delle classi meno abbienti che prima correvano per strada e riempivano i marciapiedi giocando a pallone oggi sono al contrario sempre più a casa davanti ai videogiochi. Parliamo di milioni di bambini che non possiamo permetterci di lasciare indietro e per questo dovremmo darci una mano tutti insieme. In tanti settori c’è la speculazione, mentre noi medici dobbiamo essere migliori degli altri, dobbiamo assolutamente dare una mano e cercare di aiutare tutti

Come si può recuperare il terreno perso durante questi due anni di pandemia?

Ai giorni nostri è difficile staccare l’odontoiatria dal resto della medicina. Io sono sempre per la multidisciplinarietà: tutti noi medici dobbiamo fare squadra per uno sviluppo armonico dei bambini affrontando le diverse criticità che si presentano nello sviluppo dei più piccoli. E per sviluppo armonico intendo anche il lato psicologico, per cui lo sport può fare ancor di più la differenza. Lo sport è esso stesso un tipo di terapia: ci aiuta a superare i propri limiti, ad esercitare la muscolatura, a migliorare il metabolismo e la circolazione. Qualsiasi sport va bene purché lo si faccia, ogni movimento conta. Questo oggi è ancor più importante perché sono cambiati i bambini ma soprattutto c’è stata una pandemia di mezzo che ha dato un grosso stop a tutte le attività fisiche. I bambini oggi in conseguenza alla pandemia fanno pochissima attività sportiva e sono sempre più concentrati sui devices elettronici. Noi comunque siamo degli animali, abbiamo bisogno di quello che la terra ci mette a disposizione: il movimento, il sole, il contatto con la natura

In conclusione, da cosa passa la prevenzione nel campo odontoiatrico nel futuro?

Dovremo essere sempre più pronti a curare, perché ci sarà una fetta sempre più grande di popolazione che necessiterà di cure di cui prima non c’era bisogno. Quando parliamo di odontoiatria per i giovani in realtà parliamo a tutte le età, perché la base che costruiamo da piccoli sarà il fondamento di un adulto il più possibile sano. Quello dell’odontoiatria napoletana è un movimento di cui vado molto fiero. E’ uno dei più importanti nel panorama nazionale perché abbiamo compreso fin da subito l’importanza del lavoro multidisciplinare. Tra il pediatra, l’otorino, l’ortopedico, l’oculista e così via ci deve essere una strettissima correlazione perché lavorando insieme si ottengono risultati straordinari. Nello sviluppo delle arcate per esempio un ruolo fondamentale ce lo hanno gli occhi e la respirazione. Allora le visite periodiche dai vari specialisti creano un bambino che viene seguito in toto nel suo sviluppo.

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