La salute è una priorità per tutti, soprattutto per il Sud. L’impegno, la dedizione e la conoscenza del territorio sono motivo di attivismo politico che ha mosso la Professoressa Raffaela Docimo nell’annunciare la sua candidatura con Fratelli d’Italia alle elezioni europee del prossimo 8 e 9 giugno nella circoscrizione Sud (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria). Una sfida importante che pone al centro i bisogni di una realtà che ha conosciuto da vicino in anni di professione.
Dottoressa, qual è stata l’azione che l’ha condotta in questa nuova avventura?
Lavoro da molti anni nel mondo universitario e nella sanità, ho messo sempre al centro la persona, con umanità e rispetto. Questi valori li voglio portare avanti anche nella mia operazione politica in Europa.
Ordinaria di Malattie Odontostomatologiche e direttore della Scuola di Odontoiatria Pediatrica dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, autrice di circa duecento tra articoli e libri in materie medico-scientifiche su riviste nazionali e internazionali. Un curriculum vasto, un bagaglio ampio di lavoro e di consapevolezza di cosa sia il servizio sanitario pubblico, quali sono le criticità da superare?
Occorre proporre politiche più vicine alle esigenze dei cittadini. Io metterò a disposizione tutto il mio impegno professionale in ambiti decisivi quali quelli dell’università e della sanità. Una sanità efficiente e incline all’ammalato è un diritto inalienabile del cittadino, a garanzia della durata e della qualità della vita. Vivere più a lungo ma nel rispetto della dignità del singolo. Penso agli anziani e ai bambini. Per tale motivo, l’assistenza sanitaria deve essere omogenea e di elevata professionalità in tutto il nostro Mezzogiorno, uguale per tutti i cittadini nell’intera nazione. La sanità costa ma la salute produce ricchezza. Ciò significa che dobbiamo pensare a una salute che sia uguale per tutti omogenea, dobbiamo pensare che le nostre sono delle eccellenze delle professioni che si qualificano in Campania, nel Mezzogiorno e che possono dare e ricevere molto anche oltre i nostri confini.
Come aiutare anche i giovani che vogliono restare nelle loro città e non vogliono lasciare intentato il recupero dei territori qui al Sud?
Abbiamo bisogno sicuramente di maggiore personale sanitario e parasanitario, di più operatori che sostengano un carico notevole di domanda. Un punto molto centrato in questo Governo che si sta impegnando nei suoi mesi di legislatura. Tuttavia, è una necessità che deve passare attraverso quella formazione che porta i nostri giovani a restare nelle nostre città e non dover andare fuori per trovare soddisfazione e lavoro dove sono nati, cresciuti e formati.
In Europa quale sarà la sua priorità?
Il mio obiettivo è di poter contribuire con la mia esperienza professionale di territorio al dialogo politico che parta qui e arrivi all’Europarlamento. La nostra presenza qualificata rappresenta proprio l’opportunità di esserci con la nostra voce per difendere i diritti di tutti, portare avanti le nostre istanze e proseguire nel segno della parità nella salute.