La cura delle ossa è un tema delicato e riguarda soprattutto il genere femminile. Con l’avvento della menopausa, molte donne vivono con timore tale condizione. Il nostro esperto, il Professor Flavio Fazioli, ortopedico oncologico ci ha permesso di far luce su argomenti molto delicati, proponendo anche soluzioni per prevenire fratture e fragilità all’apparato osseo
Per chiarire ogni equivoco, cosa s’intende per osteoporosi e chi ne è maggiormente affetto?
L’osteoporosi è una strana condizione metabolica dove l’osso nel tempo perde una parte della sua quota di calcio. L’osso resiste a seguito di uno stabile equilibrio tra metabolismo e riassorbimento, tale equilibrio funziona grazie a un sistema ormonale. Purtroppo le donne quando vanno incontro alla menopausa subiscono una naturale alterazione di tale processo. L’osso nell’immediato post menopausa comincia a perdere una percentuale dell’incriminato calcio. Ricorro spesso ad un esempio: le nostre nonne si ritrovavano più basse di 15-18 cm nell’arco della loro vita post menopausa. Questo non è più razionale, la medicina ci permette di arginare tali rischi. Oggi abbiamo tante armi per poter contrastare questa condizione.
Lei si occupa del ramo oncologico dell’ortopedia quali casi che condizionano quindi maggiormente l’insorgenza dell’osteoporosi?
Avviene in tutte quelle circostanze in cui noi interveniamo sul meccanismo ormonale: primo tra tutti per esempio il tumore della mammella. Le donne che hanno una malattia oncologica mammaria devono fare delle terapie che bloccano il loro sistema ormonale, quindi subentra una menopausa precoce. In questo caso noi dobbiamo assolutamente monitorare la salute delle ossa. Spesso si tratta di pazienti giovani quindi in anticipo rispetto a quello che è il loro percorso fisiologico. In questo caso è fondamentale che noi facciamo qualcosa per evitare che l’osso si degeneri. È importante innanzitutto conoscere la vitamina D. Noi sappiamo che la vitamina D è un trasportatore, una specie di carrello che prende il calcio dal sangue lo trasporta nelle ossa. Con i miei colleghi lavoriamo molto sulla quantità di vitamina D di ciascun paziente. Inoltre, possiamo sfruttare quei farmaci che oggi ci vengono in aiuto per ristrutturare l’osso, si chiamanobifosfonati
In che modo le cure e le terapie che sono poi evolute insieme alla ricerca?
La ricerca va ci sta fornendo nuovi farmaci, ci sono addirittura degli anticorpi che agiscono e bloccano quello che l’azione disgregante dell’osso, ma sicuramente il bifosfonato è il primo elemento che ci viene incontro. Vanno presi con molta regolarità per fare in modo che ci sia un effetto positivo per questa ristrutturazione del segmento da trattare.
Quanto importante è che il ruolo della prevenzione?
La prevenzione sempre importantissima. Dobbiamo curare l’alimentazione innanzitutto, integrare il calcio con una corretta dieta, quando possibile esercitare il movimento che è basilare. Quindi sia l’apporto alimentare che il movimento ci vengono incontro. In caso di evidente fragilità ossea, sarà necessaria la somministrazione di farmaci che consentono di rendere un osso più solido è il primo passo, di seguito il movimento, la ginnastica o un’attività aerobica, una passeggiata senza chiaramente pesi eccessivi che possano poi creare dei degli squilibri di tipo meccanico nella colonna vertebrale.
Non è più immaginabile che una donna perda altezza oggi non è più razionale. Dobbiamo assolutamente fare e possiamo fare tanto proprio per evitare che questo accada.