Il recente rapporto dell’ufficio studi di Mediobanca ha evidenziato le criticità del sistema sanitario italiano, in particolare riguardo alle lunghe liste d’attesa. Nonostante il governo abbia annunciato un decreto “salta file” per ridurre i tempi di attesa, questo provvedimento non è supportato da risorse finanziarie adeguate, rendendolo poco efficace. Senza fondi aggiuntivi, le liste d’attesa restano una barriera significativa all’accesso ai servizi sanitari .
Un altro dato preoccupante emerso dal rapporto è l’aumento della spesa sanitaria privata, che ammonta a circa 70 miliardi di euro. Questo fenomeno riflette la crescente sfiducia dei cittadini verso il sistema pubblico e la loro propensione a rivolgersi al settore privato per ottenere cure più tempestive. Le spese private riguardano principalmente visite specialistiche e interventi che, nel settore pubblico, richiederebbero tempi di attesa insostenibili .
Il rapporto di Mediobanca e altre fonti come il Ministero della Salute, hanno sottolineato le enormi disuguaglianze regionali nel sistema sanitario italiano. Le regioni del Nord come Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto mostrano performance migliori rispetto a quelle del Sud, come Calabria e Campania. Questa disparità si traduce in un accesso diseguale alle cure e in una differenza significativa nell’aspettativa di vita tra le diverse regioni .
La migrazione sanitaria è un altro problema rilevante. Circa 750.000 italiani si spostano ogni anno dalla propria regione di residenza per ottenere cure specialistiche in altre regioni, comportando costi aggiuntivi e disagi, soprattutto per i pazienti con patologie gravi o croniche .
La sanità italiana si trova ad affrontare sfide significative, tra cui la riduzione delle liste d’attesa e la gestione delle crescenti disuguaglianze regionali. Il rapporto di Mediobanca mette in luce la necessità di investimenti strutturali e finanziamenti adeguati per migliorare l’efficacia del sistema sanitario pubblico e ridurre la dipendenza dalle cure private
