In difesa dei medici di medicina generale contro le accuse ingiuste
Come direttore di questa rivista, sento la responsabilità di intervenire in una discussione che ha recentemente assunto toni ingiusti e dannosi nei confronti dei medici di medicina generale (MMG). La controversia sollevata dall’uso del termine “lobby” in riferimento ai medici convenzionati ha aperto il sipario su un problema ben più ampio: la denigrazione dei MMG da parte di alcuni settori, incluso il sindacato CGIL Medici.
La critica verso il presunto “fallimento del sistema di cura ed assistenza territoriale” durante la pandemia, imputato all’organizzazione della Medicina Generale, personalizza ingiustamente un problema che è, in realtà, il frutto di un contesto molto più complesso. È fondamentale riconoscere l’enorme pressione e le sfide affrontate dai medici di famiglia, in particolare durante la prima ondata di COVID-19, quando molti si sono trovati a lavorare in condizioni estreme, spesso senza supporti adeguati.
Tuttavia, anziché apprezzare il loro impegno, assistiamo a una campagna di denigrazione che li dipinge come semplici “libero-professionisti” dediti unicamente agli interessi corporativi. Questa visione è non solo riduttiva, ma ignora la realtà del lavoro quotidiano dei MMG e delle sfide che affrontano nel sistema sanitario in continua evoluzione.
È sorprendente e deludente vedere un sindacato medico che partecipa attivamente a questa campagna negativa contro i propri colleghi. Le critiche rivolte ai medici di famiglia, accusati di non essere in grado di adattarsi alle esigenze del sistema sanitario nazionale, sono ingiuste e controproducenti.
Come direttore di una rivista impegnata nel campo della salute e del benessere, sento il dovere di sostenere i medici di medicina generale. È importante respingere le accuse ingiuste e promuovere un dialogo costruttivo che riconosca le complesse sfide affrontate dai MMG. La nostra comunità deve lavorare insieme per valorizzare il loro ruolo indispensabile nel sistema di cura e assistenza, riconoscendo il loro contributo essenziale alla salute pubblica.
In questa situazione, il ruolo dei media è cruciale: dobbiamo garantire che la narrazione rifletta equamente le molteplici sfide del settore sanitario, evitando di cadere in semplificazioni ingiuste che potrebbero danneggiare ulteriormente un settore già sotto pressione.